Scuola: Boldrini, dispersione drammatica, serve strategia Commissione Cultura,arrivare a 10% entro 2020


    (ANSA) - ROMA, 27 NOV - "Il dato piu' prudente sulla dispersione scolastica e' attorno al 17% e di per se' e' un dato drammatico. Quello che bisogna fare e' mettere in atto una strategia per contrastare" il fenomeno. "Bisogna lavorare sulle cause della dispersione. Non e' accettabile in una democrazia come la nostra che oltre il 17% dei giovani abbandonino il ciclo scolastico". Lo ha affermato il presidente della Camera, Laura Boldrini, durante la presentazione, oggi a Montecitorio, di una proposta di strategia contro la dispersione scolastica elaborata dalla Commissione Cultura e Istruzione. L'obiettivo della strategia, ha spiegato Milena Santerini, capogruppo di Per l'Italia in Commissione, e' portare la dispersione scolastica in Italia a quota 10% entro il 2020. Occorrono quindi, tra le altre cose "anagrafi integrate per acquisire dati certi" sulla situazione, strategie preventive gia' dall'infanzia con ad esempio l'incremento di accesso agli asili nido; riordinare i cicli (con un'eventuale sperimentazione di un riordino del ciclo della secondaria di 4 anni), migliorare l'orientamento e valorizzare l'istruzione tecnica. Contro la dispersione, ha osservato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, occorre comunque "un intervento complessivo. La buona scuola e' una risposta alla dispersione", anche perche' prevede, tra le altre cose, "le scuole aperte, una didattica flessibile e multidisciplinare e docenti stabili". L'analisi della Commissione ricorda che in media il 17,6% degli studenti abbandona la scuola, con "differenze significative tra le regioni. Si passa dal 12,8% di Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Abruzzo al 25,8% della Sardegna, al 25% della Sicilia al 21,8% della Campania". "L'abbandono scolastico - ha concluso Boldrini - rappresenta anche un costo per la collettivita': secondo una recente indagine promossa da WeWorld Intervita, insieme alla Associazione Bruno Trentin e alla Fondazione Giovanni Agnelli, l'azzeramento della dispersione scolastica potrebbe avere un impatto sul PIL compreso tra l'1,4% e il 6,8%. Si tratta di un'incidenza molto significativa, che ci da' la misura di come questo fenomeno gravi cosi' pesantemente sull'economia e la crescita del nostro Paese".(ANSA).

    Diretta video presentazione documento conclusivo "Strategie per contrastare la dispersione scolastica"

    Alle ore 10, presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio, si svolgerà la Presentazione del documento conclusivo dell’Indagine conoscitiva sulle “Strategie per contrastare la dispersione scolastica”. Aprirà i lavori la Presidente della Camera, Laura Boldrini. L’introduzione sarà della deputata Milena Santerini, Commissione Cultura, Scienza ed Istruzione. Interverrà la Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini. Seguiranno i contributi di Eraldo Affinati, Giuseppe Bagni, Flaviana Robbiati, Marco Rossi Doria, Lauretta Valente. Conclusioni della Vicepresidente della Commissione Cultura, Scienza ed Istruzione, Flavia Piccoli Nardelli.

    Scuola: Santerini, bene Ue, ora stop clientelismo precari

       (ANSA) - ROMA, 26 NOV - "Come previsto, la Corte di Giustizia europea ha condannato l'Italia per i contratti a tempo determinato nella scuola reiterati oltre i 36 mesi. Le Linee Guida sulla Buona Scuola avevano gia' affrontato il problema prevedendo l'immissione in ruolo di circa 150mila precari e il Governo ha stanziato tre miliardi a questo scopo nella Legge di Stabilita'. Si spera di cominciare a chiudere in questo modo una pagina ingloriosa della storia repubblicana che ha provocato conflitti sociali e ha danneggiato anzi tutto la scuola. Occorre pero' esercitare responsabilita' da parte di tutti, senza arrivare a parlare di risarcimenti miliardari e iniziative giudiziarie. Basta con le politiche miopi e clientelari, ma anche con uncontenzioso inutile e dannoso. Bisogna ora occuparsidell'immissione in ruolo dei 150mila, verificarne le competenze- come da noi proposto - programmare eventualmente una formazione dove non fossero adeguate, distribuirli poi nellescuole per arrivare all'obiettivo dell'organico funzionale, cioe'i docenti che servono alla buona scuola. E si arrivi finalmente a un piano di reclutamento coerente e organico che, come chiedela Corte, preveda d'ora in poi concorsi regolari ogni tre anni".
    Lo dichiara il capogruppo 'Per l'Italia' in commissione Cultura della Camera, Milena Santerini.(ANSA).

    Papa: Santerini (PI), suo e' richiamo ad anima buona Ue

    (ANSA) - ROMA, 25 NOV - "Un richiamo all'anima buona dell' Europa, al suo ruolo nel mondo, alla sua storia. Questo il messaggio di Papa Francesco a Strasburgo, al Parlamento europeo e poi al Consiglio d'Europa, un grande apparato di difesa dei diritti e della dignita' di ogni persona". Lo dichiara la deputata Milena Santerini, esponente di Democrazia Solidale e delegata del gruppo parlamentare 'Per l'Italia' all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. "Il Papa - sottolinea Santerini - ha parlato di una pace 'amata', un processo da seguire con pazienza, al servizio di tutti. Questa e' proprio la missione del Consiglio d'Europa, composto da 47 paesi, che ha bisogno, come ha detto Papa Francesco, di memoria, coraggio, e sana utopia. Gli individualismi e il soggettivismo dei diritti impoveriscono la societa' che ha bisogno di legami, relazioni, radici. E' fondamentale questo ruolo del Consiglio d'Europa e della Corte - 'coscienza europea' - per ritrovare il senso dell'apertura, vincere la stanchezza e il pessimismo. Siamo obbligati alla speranza e alla creativita' nel dialogo, nella costruzione della pace, nel vincere esclusione e solitudine, nel riconoscimento della dignita' dei migranti e di tutte le minoranze". (ANSA).

    Il non profit per il lavoro: emendamento al jobs act.

    La Commissione Lavoro della Camera ha accolto  l'emendamento,che mi vede prima firmataria, del Gruppo Per l'Italia che valorizza nel jobs act, come criterio direttivo, la sinergia con il terzo settore e gli operatori dell'istruzione. Ci sembra un risultato positivo che supera la tradizionale dicotomia tra pubblico e privato, indicando la via di un maggiore coordinamento tra l'ambito produttivo e le forze vive del sociale. 
    Infatti, sarebbe anacronistico potenziare il volontariato, l'associazionismo, l'impresa sociale e il Terzo settore in genere, come un mondo a parte. Il No profit non è un ambito separato da sostenere in modo assistenziale ma un modo, un approccio, cioè quello solidale, con cui affrontare anche la disoccupazione.
       Notiamo però che non sono stati approvati emendamenti altrettanto importanti che inserivano nella Delega lavoro il tema della povertà, troppo trascurato. Chiedevamo di mettere a sistema la lotta contro la povertà attraverso progetti di sostegno al reddito condizionato a politiche attive del lavoro, utilizzando anche il Fondo Sociale Europeo. Un'occasione persa, che chiediamo al Governo di ripensare accogliendo le nostre proposte di sperimentazione di nuove forme di sostegno al reddito.

    "LOTTA A POVERTÀ ENTRI IN AGENDA POLITICA"



    "La lotta alla poverta' deve entrare con decisione nell'agenda politica. I sei milioni di poveri in Italia sembrano invisibili, ma vanno considerati prioritari nell'azionedel Governo e del Parlamento, se davvero vogliamo ridurre di 2,2milioni le persone in condizioni di esclusione sociale entro il 2020.Per questo proponiamo al Governo un 'social compact' per destinare piu' risorse alla lotta alla poverta' in Italia e in Europa". Lo ha affermato la deputata del gruppo parlamentare 'Perl'Italia' Milena Santerini durante l'incontro "Lotta allapoverta': proposte per l'inclusione sociale" organizzato daDemocrazia solidale (Demo.S) alla Camera, alla presenza di associazioni, volontari e terzo settore.
    "Si tratta di mettere a sistema - ha sottolineato Santerini - le varie misure come la social card, collegandole ai Pon e al Fondo sociale europeo per raggiungere almeno 200mila persone reinserendole nel lavoro attraverso un accompagnamento sociale. Ma il semplice trasferimento monetario non basta; Democrazia solidale propone, per questo, che si potenzi e valorizzi la grande rete del volontariato, del terzo settore, delle imprese sociali, alla base
    di un welfare comunitario e non assistenziale".

    La nota dominante

    Mi ritengo fortunata per aver potuto assistere domenica 19 ottobre alla beatificazione di Paolo VI. In piazza S.Pietro piena di sole c’era aria di primavera e non di autunno. Magari era solo il caldo estivo di Roma, ma sembrava lontana la cupezza degli ultimi anni, con l’idea di Chiesa assediata e divisa. Si usciva dal Sinodo sulla famiglia, dove, con la franchezza chiesta da papa Francesco, vescovi e cardinali di tutto il mondo avevano parlato, discusso, affrontato il mondo così come è, con tutte le sue contraddizioni, da cui i cristiani non sono immuni. Meglio litigare in famiglia che un silenzio distante. Entra aria nuova nella Chiesa e chissà che come nel Concilio lo Spirito soffi dove vuole scompigliando paure e tabù. Nell’omelia di domenica, papa Francesco parlava a bassa voce, certo stanco. Ma quando ha citato il “caro, amato Paolo VI” la voce vibrava. Molto diversi, energico e profondamente “popolare” il primo, riservato intellettuale il secondo. Ambedue però con l’idea di una Chiesa in cammino, che condivide le gioie e i dolori della gente. Qualcuno al Sinodo ha avuto paura di votare per un’affermazione chiara di rispetto dovuto alle persone omosessuali. Non penso perché questo rispetto mancasse, ma per paura che riaffermarlo avrebbe concesso troppo. E’ l’idea del piano inclinato, prima si condanna l’omofobia, poi si arriva al matrimonio gay, alle adozioni e via via… Penso invece che siamo liberi di scegliere di volta in volta cosa la Chiesa deve accettare e cosa no. Ma dal rispetto bisogna partire, altrimenti i cristiani non saranno credibili. Leggiamo che l’84% degli italiani sarebbe favorevole alla comunione ai risposati. Bisognerebbe chiedersi se hanno tutti perso il senso delle relazioni stabili, se tutti siano rassegnati a una famiglia “liquida”, se l’individualismo degli affetti vince ormai sulla scelta per il matrimonio. Non credo in questo caso, anche se ci si sposa sempre meno. Molti hanno paura di dire “sempre” ma forse sentono che la comunione è farmaco per i malati (chi può dirsi sano?) e che la Chiesa con misericordia esigente parte dalle persone così come sono per chiedere loro di andare più lontano. Per capire lo spirito di questi giorni forse basta rileggere il documento "La nota dominante", il discorso di Papa Montini alla CEI il 14 aprile 1964, 50 anni fa: "Abbiamo così voluto perseverare nella linea pratica, che Ci siamo prefissa; quella di lasciare ai Padri conciliari, e con essi alle varie Conferenze Episcopali ed alle Commissioni del Concilio, libera ed ampia possibilità d’indagine, di discussione e di espressione. È stata questa una nota dominante di questo grande Concilio; desideriamo di restarvi fedeli".

    LA BUSSOLA PER LE POLITICHE FAMILIARI: NON L’INDIVIDUO MA LEGAMI DA RINSALDARE

    di Milena Santerini * 
    Il lavoro di preparazione al Sinodo sulla famiglia invita a riflettere su grandi temi che lacerano la società attuale,  spesso in modo conflittuale; allo stesso tempo, chiama a guardare i legami e le relazioni umane e familiari con uno sguardo nuovo ed un accento di misericordia, gli stessi che 
    vediamo nel volto di papa Francesco. 
    Allarga il cuore sentire l’annuncio del Vangelo che rimette ogni cosa nella giusta prospettiva, e illumina le piccole e grandi vicende umane. Ma poi viene il tempo dei si e dei no, della traduzione concreta, giuridica e politica. I principi diventano norme, regole, leggi. Non sempre la politica 
    mantiene lo stesso respiro, anzi balbetta davanti alle grandi questioni, decisive per il futuro delle nuove generazioni. 
    Anche davanti alle sfide poste dalla famiglia sembra, a volte, che chi fa politica sia imprigionato in una prospettiva ristretta; ci si chiude in posizioni preconcette, si rispolverano ideologie, si cerca la propria identità per contrapposizione, prevale la pigrizia di soluzioni scontate.. 
    Proviamo invece a capire come mantenere la stessa ampiezza e profondità di ispirazione che nascono dalla discussione in sede ecclesiale, quando si deve poi decidere 
    sui finanziamenti, sui vincoli, sulle riforme. 
    L’Instrumentum Laboris del Sinodo apre un dibattito interessante sul significato della legge e del diritto “naturale”. Opportunamente molti osservano che naturale è divenuto, oggi, sinonimo di “spontaneo”, “istintivo”. Da qui una nuova vulgata dell’iper-io, del desiderio, della 
    singolarità prepotente che arriva anche nel Parlamento, nelle istituzioni, in Europa e in Italia. 
    Se natura è questo, ovvio che si debba esprimere liberamente, e non sia soggetta a legge. Peccato che non si conosca e si discuta abbastanza la prospettiva entusiasmante aperta dagli studi 
    neuro-scientifici, dai neuroni-specchio in poi, che descrive un quadro molto diverso. Ci mostra un essere umano empatico, proteso verso l’altro, che anzi è l’altro, tanto è simile.
     Questo volto dell’essere umano-uguale-a-me , l’altro-in-me rende molto più vicina e comprensibile l’idea del diritto naturale. Si tratta della legge non scritta che mi lega al prossimo e che guida la mia coscienza. I legami e le relazioni, soprattutto familiari, diventano non un peso o 
    una costrizione, ma una ricchezza fragile da conservare, mantenere, potenziare. 
    Le politiche familiari, quindi, hanno una bussola da seguire: non l’individuo ma i legami da rinsaldare. Si tratta delle relazioni tra le generazioni, spesso in concorrenza tra loro.
     La crisi “costringe” a scegliere tra i giovani e gli anziani, mentre l’idea di un welfare “generativo” suggerisce che solo insieme si esce dalla recessione. 
    La penuria di risorse emargina i più deboli e incrina le famiglie. 
    Bisogna partire da loro, così come nella legge di stabilità o nella legge delega del lavoro i più fragili vanno salvaguardati: bambini, donne, anziani, disabili. Ma non con interventi assistenziali, bensì con una prospettiva di solidarietà, di promozione del terzo settore, di valorizzazione della grande capacità di bene nascosta nelle pieghe della cittadinanza. 
    Inutile dire che tutto quello che ringiovanisce il nostro paese, dalle misure per gli asili nido, alla tutela della maternità, le politiche abitative, il fondo per i nuovi nati, la protezione per le donne che reggono il peso della famiglia sia molto importante ma troppo trascurato.
     Si esalta la famiglia ma si ostacola il ricongiungimento familiare degli immigrati; si proclamano i diritti dei bambini ma li si lascia vagare per l’Europa in cerca di futuro. 
    L’homo oeconomicus impone i suoi tempi alla famiglia: obbliga a lavorare nelle festività per consumare di più. Il carico fiscale non diminuisce, ma aumenta per le famiglie numerose. 
    Il partito dell’io rende più liquida l’appartenenza come nel caso del cognome che ognuno a scelta potrà comporre con quello del padre o della madre (l’aggiunta del nome femminile è una conquista, la libertà di metterlo nell’ordine che si vuole una scelta confusa). 
    Si accorciano i tempi per il divorzio, come se la sofferenza della separazione si lenisse solo tagliandosi i ponti alle spalle. 
    Si tratta di leggi che il Parlamento ha approvato recentemente, che potrebbero avere effetti di lunga durata sulla già debole tenuta della nostra collettività. 
    Si apre poi di nuovo la stagione dei conflitti sulle norme sensibili come le unioni civili, l’omofobia, l’educazione “di genere”? Non ne abbiamo bisogno. Bisogna trovare soluzioni non scontate, che abbiano come centro la cura delle relazioni e non solo la libertà soggettiva. 
    Tanto più che l’evoluzione delle tecniche di procreazione e le nuove frontiere scientifiche pongono continuamente enormi problemi etici di fronte a cui ci si divide non tanto per vecchi steccati ideologici, quanto per sensibilità culturale: ognuno ha la sua posizione rispetto alla vita, alla nascita, alla morte, al lavoro, al matrimonio, che taglia trasversalmente i partiti tradizionali.
     E’ tempo di prendere sul serio i problemi del legame sociale, riconoscere nella 
    famiglia una grande risorsa di umanità e amore e discutere a fondo, senza pregiudizi ma con profondità, su come rigenerarla. 

    questo mio articolo è stato pubblicato su "Scienza & Vita" 
    http://www.scienzaevita.org/materiale/4-Santerini75.pdf

    Contrastare il neo-nazismo e l'intolleranza Intervento al Consiglio d'Europa- Strasburgo 30.9.14

    Il neo-nazismo si presenta come un fenomeno inquietante per la sua diffusione tra i giovani europei ed è fondamentale combatterlo, come fa il Consiglio d'Europa, con strategie di contrasto e insieme di prevenzione. Lo ha dichiarato Milena Santerini, delegata presso il Consiglio a Strasburgo, discutendo in aula una  Risoluzione sul neo-nazismo e l'estremismo.

    I comportamenti xenofobi e discriminatori crescono anche per la responsabilità di forze politiche che mentre condannano ufficialmente il razzismo usano un hate speech, un linguaggio di odio, e alimentano antisemitismo, islamofobia, anti gitanismo, risentimento contro gli immigrati.

    Gruppi come Alba dorata in Grecia, Front National in Francia, Jobbik in Ungheria, veri Finlandesi hanno in comune la rabbia. Scaricano sull’Europa i mali della globalizzazione, l’impotenza della politica, le disuguaglianze sociali.

    Il Consiglio d'Europa ha promosso una Alleanza parlamentare contro l’odio. Stiamo lavorando - afferma Milena Santerini - per condannare ogni forma di intolleranza e di neo-razzismi soprattutto a livello politico ma allo stesso tempo cercheremo di sostenere le strategie di prevenzione e educazione nei confronti  delle giovani generazioni che hanno ereditato un’Europa democratica. 

    La mia intervista su "Mare Nostrum" pubblicata da "Avvenire" il 26 settembre 2014


    I tweet della giornata in visita a Mare Nostrum





    Integrare, ma non sostituire Mare Nostrum.

    (ASCA) - Roma, 24 set 2014 - ''L'operazione Mare Nostrum, che ha permesso di salvare 90mila vite in un anno, va integrata ma non sostituita da Frontex Plus. Soccorrere in mare uomini, donne e bambini che fuggono da guerra e instabilita' e' un dovere umanitario a cui l'Europa non si puo' sottrarre. Sotto i nostri occhi si sta svolgendo una tragedia umanitaria piu' che annunciata, davanti a cui non ci sono piu' alibi. L'Italia si trova spesso sola in questa zona, senza aiuto di Malta o Grecia nell'area''. Lo ha affermato la deputata del gruppo parlamentare 'Per l'Italia' Milena Santerini, a bordo della nave San Giusto della Marina Militare insieme a una delegazione di parlamentari. Sulla nave ci sono attualmente 774 persone che saranno sbarcate oggi a Reggio Calabria, raccolte negli ultimi giorni da vari scafi. ''L'operazione Mare Nostrum, realizzata dall'Italia per far fronte all'ingente flusso di sbarchi ed evitare nuove vittime, che impiega 5 navi e circa 700 militari, deve essere affiancata - ha sottolineato Santerini - da un incisivo intervento europeo e da un maggiore impegno finanziario. Parliamo di persone che in gran parte hanno diritto all'asilo perche' fuggono dalla guerra in Siria o dall'instabilita' in Eritrea, Sud Sudan o altri paesi africani, attraverso una Libia ormai in deflagrazione. Occorre piu' cooperazione europea affinche' i rifugiati possano presentare la domanda di asilo gia' nei paesi di transito, creando corridoi umanitari ed evitando cosi' i viaggi della morte per mare; chiediamo di condividere con gli altri paesi questo impegno di creazione di centri oltre mare''.
    ''Allo stesso tempo vanno migliorate le condizioni di vita in Italia dei richiedenti asilo,che in maggioranza proseguono per altri paesi del Nord Europa che sostengono il maggior numero di rifugiati. Ognuno faccia la sua parte in Europa con una grande operazione di resettlement in tutti i Paesi, anche quelli finora non coinvolti. Gli europei si assumano insieme la responsabilita' dei drammi globali, perche' 'nessun paese e' un'isola' ma tutti condividiamo lo stesso mondo'', conclude Santerini.

    La mia dichiarazione di voto oggi sulle missioni internazionali.

      MILENA SANTERINI. Presidente, colleghi, siamo in un momento di forte crisi internazionale, a cent'anni dallo scoppio della prima guerra mondiale e non si può non vedere come la conversione di questo decreto confermi l'importanza della partecipazione italiana alle missioni internazionali per il conseguimento di obiettivi di sicurezza e di consolidamento della pace.   Siamo appunto in una situazione di conflitti in varie parti del mondo, che rischiano di destabilizzare aree che sono ormai Pag. 44 interconnesse perché la crisi di un Paese genera quella di un vicino, alleato o nemico che sia.   La globalizzazione ci obbliga a scegliere tra una sorta di terza guerra mondiale o forse a cogliere l'opportunità di una pace mondiale. Pag. 45   In Medio Oriente assistiamo a una revisione dei confini tracciati da un secolo. Riemergono guerre moderne per i mezzi di propaganda e arcaiche e alcuni non esitano a rileggere, in questo complesso scenario, la conferma della teoria dello scontro di civiltà che tanti danni ha causato ai rapporti tra i Paesi occidentali e quelli arabi.   L'Italia – e il provvedimento per questo è così rilevante e noi annunciamo il nostro voto favorevole – è presente con i suoi contingenti militari, con le sue Forze di polizia, con il personale qualificato. La situazione attuale, ad esempio sullo scenario mediorientale, richiede un di più di impegno a tutela delle minoranze religiose e dei cristiani, in particolare oggetto, come sappiamo, di una vera e propria azione di pulizia etnica. Ne deriva un imperativo morale a proteggere i più deboli, anche fuori dal territorio nazionale.   Si è parlato di un modello italiano nelle missioni internazionali. Ne sono prova, ad esempio, le missioni in Libano, dove l'azione di UNIFIL ha avuto una guida soprattutto italiana e in altri Paesi, dove l'attenzione è stata rivolta al tessuto e alla coesione sociale, con approcci che rifiutano il neocolonialismo e che si caratterizzano per il coinvolgimento delle organizzazioni non governative. Questo modello, però, come è stato già detto da tutti, attende di essere articolato e costruito con l'approvazione di una legge quadro, uno strumento legislativo generale, capace di disciplinare la questione dell'impegno dell'Italia derivante dall'appartenenza all'Unione europea e alle altre organizzazioni internazionali.   Gli impegni assunti sul piano internazionale qualificano il ruolo del nostro Paese e questo provvedimento prevede non solo, come di consueto, il riferimento alle missioni in corso in Europa, in Asia, in Africa, ma anche azioni di cooperazione allo sviluppo, volte alla tutela dei diritti, alla promozione dei diritti dei minori, alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne e – è un elemento nuovo – anche alla loro occupazione, specie in Israele e Palestina, alla tutela degli anziani, anche questo oggetto di emendamento, azioni ormai da inquadrare nella nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo del 2014. Pag. 46   Inutile richiamare qui le principali missioni e azioni di cooperazione in cui siamo impegnati: l'Afghanistan, dove sosteniamo il Governo legittimo, la Libia, un Paese che sta deflagrando, terreno di scontri tribali dove rischia di interrompersi la transizione democratica. In Iraq ricordo alcuni interventi in corso già programmati, anche attraverso lo strumento del credito di aiuto e l'aiuto ai rifugiati e agli sfollati interni. Vorrei sottolineare che origine della crisi attuale dell'Iraq è la guerra di Siria, colpevolmente fatta crescere, terreno di scontri tra fazioni. Siamo ormai tutti stretti a tenaglia tra il sedicente Stato islamico e il regime autoritario di Assad. Insieme al Libano è un Paese dove è necessario il nostro intervento umanitario e, come tutti, tremiamo per la sorte di tante minoranze cristiane. Ricordo che c’è ancora una città simbolo della convivenza multietnica e multireligiosa, Aleppo, che forse siamo ancora in tempo a salvare.   Poi c’è l'Africa subsahariana, dove abbiamo ampliato la cooperazione internazionale, e il Mozambico, così importante per la cooperazione italiana, su cui abbiamo, appunto, promosso un emendamento, e una serie di attività per la stabilizzazione della Somalia. Ancora l'Albania, altri Stati, un percorso di integrazione. L'Albania, lo sappiamo, ha ormai uno statuto per l'entrata nell'Unione europea, mentre il percorso del Kosovo è ancora bloccato per mancanza di unanimità degli Stati comunitari.   Mi preme, infine, sottolineare lo stanziamento di quasi tre milioni per il finanziamento delle iniziative nel campo della gestione civile delle crisi internazionali in ambito europeo, che assume un'importanza particolare all'indomani della designazione di Federica Mogherini ad Alto rappresentante dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune.   Infine, alcuni emendamenti sull'intervento italiano alle azioni di contrasto alla pirateria internazionale, per il trasporto in sicurezza delle armi chimiche siriane – è un intervento specifico di disarmo – e, infine, io vorrei ricordare gli emendamenti sui progetti di carattere sanitario, con particolare riguardo agli interventi di contrasto all'epidemia di ebola nei Paesi colpiti dal virus, che ha provocato quasi 3 mila vittime ma se ne prevedono decine di migliaia. Pag. 47   Concludo dicendo che c’è poi la parte sugli italiani residenti all'estero, che riveste rilievo perché ha delle disposizioni finalizzate a consentire il rinnovo mediante le elezioni dei cosiddetti Comites.   È stato un rinnovo più volte differito, che certo andrà ulteriormente perfezionato, perché la rappresentanza degli italiani all'estero è uno strumento di democrazia partecipativa imprescindibile e di supporto alle altre forme organizzate di servizi o di attività consolari. Qui però il nostro gruppo ha espresso alcune perplessità che non sono state accolte dal Governo. Pur richiamando l'attenzione sul risparmio che verrà generato dall'invio selettivo dei plichi elettorali a quanti hanno espresso preventivamente la volontà di votare, segnalo che c’è il rischio che non si riesca ad andare al rinnovo dei Comites nella prima metà di dicembre e permetterne una piena operatività nel nuovo anno.   Presidente, colleghi, noi diamo appunto parere favorevole a questo provvedimento, che tra l'altro è stato discusso ed è stata trovata una convergenza tra i vari gruppi. Sono stati approvati numerosi specifici emendamenti, ma io vorrei chiedere con forza che l'Italia, in quanto tale, promuova anche in sede internazionale una approfondita revisione complessiva dei principi e delle strategie che guidano e che devono regolare le missioni e soprattutto la cosiddetta ingerenza umanitaria (Applausi dei deputati del gruppo Per l'Italia).

    Italia alla prova in Iraq

    Il fondamentalismo totalitarista dell’IS minaccia l’Iraq e l’intera regione. L’epicentro è l’Iraq, ma la crisi nasce in Siria dove si è permesslo sviluppo di una guerra che ha fatto tantissime vittime e la crescita di gruppi terroristici I sostenitori di un autoproclamato Califfato islamico stanno operando per l’annullamento del pluralismo e della convivenza pacifica, negando i diritti umani più elementari, tra cui la libertà di fede. Si stanno creando le premesse per uno Stato che darà base territoriale al terrorismo islamico di ogni tipo sparso per il mondo. Si assiste a stragi e persecuzioni di popolazioni innocenti  donne e bambini costretti a vagare nel deserto verso il nulla, proprio come un secolo fa nel genocidio contro armenicristiani di altre confessioni e  curdi.
    L’urgenza di intervenire a sostegno dei curdi per  proteggere i più deboli è evidente e l’Italia non si può sottrarre. Ma  solo una più decisa e forte politica internazionale per l’area può portare alla soluzione del conflitto; non si devonoripetere gli errori di strategia commessi dagli occidentali nella guerra all’Iraqnella mancata ricostruzione dell’unità dello Stato irakeno nelle omissioni verso la guerra in Siria.
    Più politica vuol dire un ruolo più incisivo dell’Europa, più creatività nella promozione di nuove alleanze capaci di coinvolgere , oltre gli Stati Uniti, anche Russia, Iran, Turchia, Arabia saudita.
     L’Italia ha un ruolo importante da giocare in un progetto risolutore per l’intera area medio-orientale, come ha fatto positivamente in Libano. E il tempo si è fatto davvero breve per salvare Aleppo, città siriana storico crocevia del pluralismo religioso ed etnico, alle cui porte premono le forze del l’ISIS.
    Senza pluralismo non c’è democrazia, che non si esporta o si impone ma si rafforza con una politica che permetta il confronto tra differenze culturali, politiche e religiose. Di fronte a un intreccio globale di tante forze in conflitto (una sorta di “terza guerra mondiale” come è stata definita da papa Francesco)  la risposta deve essere globalesolo un forte impegno europeo politico e Italia alla prova in Iraq  essere la premessa di una pace duratura.

    Pulizia etnica in Iraq e Siria

    L'esodo dei cristiani dal Medio Oriente non comincia oggi ma ora si assiste a una vera e propria cacciata da Iraq e Siria. Dopo Mosul stanno cadendo nelle mani dei miliziani tutte le città del nord dove i cristiani iracheni erano numerosi. Sono passati in pochi anni da 1milione e mezzo a 300.000 e la fuga non accenna a finire. L'ISIS (Stato islamico della Siria e del Levante) sotto la guida di Al Baghdadi minaccia, taglieggia, colpisce i cristiani che da 2000 anni vivono in quelle zone.

     Come un simbolo di morte, sulle porte delle loro case compare dipinta la N che indica "nazara" cioè "nazareni", seguaci di Gesù di Nazareth. Ora tocca anche ad altre minoranze come gli yazidi. Una pulizia etnica che si appoggia sulla moderna rabbia qaedista ma anche su discriminazioni medievali. I nuovi califfati non sono solo uno scherzo della storia, stanno diventando la base territoriale dell'ideologia jihadista che si è frammentata e dispersa ma rialza la testa in molte zone, in particolare in Africa.

    Quella che prima era un'emigrazione spontanea in Francia, Germania, Paesi Bassi, ora diventa un esodo coatto per sfuggire al terrore. Forse la soluzione era lavorare per fare della piana di Ninive un luogo di rifugio per i cristiani accanto ai curdi, ora aperti, a differenza che in passato, alla convivenza, ma oggi anche questa via sembra superata dal dramma. Lasciando da parte le esitazioni bisogna costruire un'alternativa con l'appoggio dei paesi occidentali. Allo stesso tempo, aprire un corridoio umanitario che permetta di portare aiuti alla martoriata Aleppo, un tempo simbolo di una millenaria convivenza multiculturale. Un appello in questo senso è stato lanciato da Andrea Riccardi
     (Salviamo Aleppo,    http://bit.ly/1lD5tFr  ).

    In ogni caso si deve muovere subito il Consiglio di sicurezza dell'ONU, si deve muovere l'Europa, in queste ore si decide il destino di migliaia di persone.

    Approvata la nuova legge sulla cooperazione internazionale


    È stata approvata la nuova legge sulla cooperazione internazionale. Dal 1987 si susseguivano progetti di riforma ed ora si è raggiunto l'obiettivo di modernizzare e adeguare la politica della cooperazione. In passato il disinvestimento italiano è stato scandaloso, tanto che eravamo agli ultimi posti nella classifica OCSE. Un'inversione di tendenza si era avuta solo con il Ministro Riccardi che aveva tra l'altro ricoperto il ruolo di ministro della cooperazione internazionale e dell'integrazione. Ora si persegue nella volontà di rilancio. 

    Non è difficile capire che la cooperazione è una politica intelligente, l'unica in un modo interdipendente. Dire "pensiamo prima a noi, poi agli altri" denota solo miopia politica.

    Certo, nel progetto di legge di cui sono firmataria avevamo proposto un rafforzamento ancora maggiore, ma il risultato di un Vice-ministro ad hoc all'interno del Ministero agli Affari Esteri (che cambia nome e è diventa MAECI) è comunque positivo. Viene poi creata l'Agenzia italiana per la cooperazione per gestire i finanziamenti. Il coordinamento è affidato al Comitato interministeriale. La Cassa depositi e prestiti intercetterà i fondi. 
    Una delle novità più rilevanti riguarda la messa a sistema di tutti i soggetti, soprattutto non profit. La cooperazione è di tutti! Pubblico e privati, ONG,  volontariato, parrocchie e associazioni di immigrati da tempo lavorano, spesso silenziosamente, per progetti efficaci. La legge formalizza questo modello "open".
    Punto molto importante del dibattito in Commissione è stato  l’accoglimento del nostro emendamento volto a prevedere che le attività di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario svolte siano da considerarsi, ai fini fiscali, attività di natura non commerciale: è così importante perché permette davvero che la cooperazione possa diventare attività diffusa nella società civile. 
    Tutto questo sarà veramente una riforma utile a condizione però che si faccia davvero sistema evitando l'effetto di sovrapposizione dei diversi soggetti interessati, e che si valutino gli interventi. Stanza una valutazione efficace si rischia di ripetere errori pesanti del passato.

    Pensioni dei professori universitari: no a tagli lineari

     La norma del decreto 90 sul personale della Pubblica Amministrazione che prevede la pensione per i professori universitari non prima dei 68 anni è una soluzione accettabile per contemperare sia le esigenze di rinnovamento dell'università sia quella di non "decapitare" le Facoltà attuali. Oggi l'età della pensione sarebbe 70 anni, le proposte oscillavano tra 62 e 65, col nuovo testo viene recepito un emendamento da me presentato che fissa a 68 anni la possibilità per i Senati accademici di mandare in pensione i professori. 
    È sicuramente necessario far spazio ai giovani nell'insegnamento universitario per abbassare l'età media. Il problema è che questo non avverrebbe con questi "tagli lineari" che considerano il valore  dell'accumulazione della conoscenza e dell'esperienza e avrebbe operato in modo indiscriminato tra i professori. Non a caso nella maggioranza dei paesi europei l'età della pensione per i docenti è stata alzata, e negli USA non esiste limite. 
    Non è automatico che vengano assunti i giovani al posto dei più anziani se non si attua una politica di complessivo ringiovanimento. Bene quindi che prioritariamente al posto del docente senior si assuma uno junior. Funzionerebbe, insomma, una politica che si basa su elementi valutativi per gestire le carriere universitarie e distingue tra i singoli casi. Non dobbiamo più assistere a esiti paradossali nelle politiche del pensionamento, ad esempio impedendo a chi vuole smettere di lavorare nella scuola di farlo (i cosiddetti "quota 96") e invece imponendolo a un'intera categoria di docenti universitari.

    COOPERAZIONE. SANTERINI: OK A RIFORMA PUO' CONNOTARE LEGISLATURA

    (DIRE) Roma, 16 lug. - "L'approvazione della pdl sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo, assieme a quella sulla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia, sarebbe un grande segnale di impatto sociale. Apprezziamo questo testo di riforma attesa da piu' di 25 anni, che ha il pregio di modernizzare la disciplina della cooperazione rispetto alle sfide globali che attendono l'Italia e, ne siamo convinti, operera' nella direzione di un autentico cambiamento culturale e strutturale del Paese". Lo dichiara la deputata del gruppo parlamentare Per l'Italia Milena Santerini, prima firmataria di una delle tre proposte di legge sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo all'esame dell'Aula della Camera. "L'Italia- sottolinea Santerini- ha troppo spesso trascurato la cooperazione, attraverso cui si produce sicurezza e sviluppo e si creano le condizioni per la pace. Solo grazie all'operato del Ministero per la Cooperazione e l'integrazione retto da Andrea Riccardi nel Governo Monti il paese ha invertito la tendenza di diminuire le risorse e ha ricominciato a credere nella cooperazione come elemento di credibilita' della politica estera. Il provvedimento ridisegna l'assetto di una cooperazione 'open' realizzata da enti locali, ong, associazioni di immigrati, con una cabina di regia forte e sovraordinata che ne permette il coordinamento, raccogliendo e convocando tutti gli attori, pubblici e privati, che operano nell'ambito del sistema Italia".

    Minori: Santerini,su adozioni internazionali azioni puntuali

    (ANSA) - ROMA, 15 LUG - "Non chiediamo una riforma delle adozioni, ma azioni puntuali e precise che possano semplificare e facilitare la scelta di dare una famiglia a un bambino nato altrove. Con la mia mozione, che ha determinato un sensibile
    cambio di rotta rispetto agli obiettivi delle altre proposte,vogliamo contribuire a rendere concretamente realizzabili le adozioni dei bambini che sono effettivamente abbandonati. Ci
    auguriamo che si arrivi a un documento unitario, per riaffermare con piu' forza la validita' del sistema delle adozioni in Italia, per certi aspetti un modello a livello internazionale, anche per
    quanto riguarda la preparazione delle coppie". Lo dichiara la deputata Milena Santerini, capogruppo PI in commissione Cultura, a proposito delle mozioni in materia di adozioni internazionali
    all'esame della Camera.
     "Ci prefiggiamo di intervenire su alcuni punti critici - spiega Santerini -: potenziamento della Commissione adozioni,finanziamento della cooperazione con l'estero per adempiere al principio di sussidiarieta', poiche' non possiamo solo occuparci dei bambini che vengono ma anche di quelli che rimangono,aumento dei congedi parentali. Il ruolo dei servizi sociali territoriali, dei tribunali per i minorenni e quello della
    Commissione per le adozioni resta irrinunciabile, perche' il carattere pubblico di questi soggetti garantisce imparzialita' di giudizio, professionalita' nella valutazione delle coppie e tutela dell'interesse del bambino. Ecco perche' sosteniamo che questa Commissione debba essere messa in condizione di operare efficacemente dal punto di vista delle risorse economiche e professionali e questo e' uno degli obiettivi principali della mozione".(ANSA).
    Trovate qui  il testo della mia mozione (la prima) insieme alle altre mozioni in materia di adozioni internazionali.

    Immigrazione: responsabilità collettiva.

    (ANSA) - ROMA, 9 LUG - "La soluzione dei respingimenti e' illegale oltre che contraria ai diritti umani di chi cerca asilo fuggendo dalla guerra o dall'instabilita'. Come sottolinea il Rapporto di Amnesty International 'Fortezza Europa' diffuso oggi, 'l'Italia ha salvato piu' di 50mila vite con l'operazione Mare Nostrum', 'altri Stati membri dell'Ue possono e devono seguire l'esempio italiano, impedire alla gente di annegare in mare rafforzando gli sforzi di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e nell'Egeo'.
    La difesa dei confini deve essere dunque accompagnata dalla creazione di corridoi umanitari e
    centri gia' nei paesi di transito, oltre che dal miglioramento dell'accoglienza". Lo afferma la deputata di PI, Milena Santerini, a proposito del Rapporto diffuso da Amnesty International in cui "si sottolinea che 'La responsabilita' per la morte di coloro che cercano di raggiungere l'Ue e' una
    responsabilita' collettiva'".
      "Rapporti e proposte come quelle di Amnesty o della Comunita' di S.Egidio devono sollecitare i Governi a una nuova gestione dell'immigrazione a partire dal semestre di Presidenza italiana
    del Consiglio dell'Unione - sottolinea Santerini - e a una condivisione di responsabilita' come affermato nel recente vertice dei Ministri dell'Interno comunitari a Milano".(ANSA).

    Beni Culturali: Santerini (Pi), ok a dl Investire su riqualificazione delle periferie

     (ANSA) - ROMA, 4 LUG - "Il gruppo Per l'Italia accoglie favorevolmente il decreto Cultura, che punta a fare sistema tra cultura, paesaggio e turismo''. Lo ha detto alla Camera la capogruppo per l'Italia Milena Santerini durante la discussione generale del decreto cultura.
    ''Dobbiamo proseguire nella direzione della tutela collettiva del bene culturale: mecenatismo e 'fundraising' sono buone vie per realizzarla- ha sottolineato Santerini- In questo senso siamo particolarmente d'accordo con l'Art Bonus e le detrazioni fiscali per singoli e imprese che vogliano investire sulla bellezza italiana: e' una visione sussidiaria che vorremmo allargare anche alle onlus e ai privati che detengono beni di interesse pubblico. Il credito di imposta ora previsto per le sole erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, dovrebbe essere esteso ai privati".
    "Rivolgiamo un'attenzione particolare alle periferie - ha proseguito Santerini -, luoghi non marginali ma di elaborazione culturale, per una rinascita dei quartieri piu' trascurati e dunque della coesione sociale. In proposito abbiamo chiesto maggiore condivisione con il Parlamento dei criteri di finanziamento. 
    Bene le misure rivolte all'occupazione giovanile, ma occorre piu' coraggio, il che significa piu' investimenti.
    La cultura ha bisogno della ricerca: attenzione a non dimenticare gli archivi e il patrimonio storico penalizzando i giovani ricercatori".

    Strasburgo. Presento la mostra "Mediterraneo porta d'Europa"

    Il 24 giugno si è inaugurata presso il Consiglio d’Europa, su iniziativa della delegazione italiana, la mostra “Mediterraneo, porta d’Europa”, realizzata dal Museo del mare di Genova, in concomitanza con la discussione delle mozioni riguardanti la tolleranza zero contro le morti in mare.
    Ho promosso questa iniziativa per evidenziare non solo gli aspetti giuridici e di sicurezza correlati con la gestione dei flussi migratori, ma per mostrare i volti  e le storie, raccontate nella mostra, dei migranti che attraversano il mare mossi dalla speranza di un futuro migliore.
    I protagonisti di queste storie ci sono tutti, dai migranti ai soccorritori delle forze armate.  Ho ribadito più volte, a Strasburgo e alla Camera che siamo orgogliosi dell'Operazione Mare Nostrum, che ha salvato più di 20.000 vite e allo stesso tempo chiediamo maggiore solidarietà.
    Di salvataggi di migranti ha parlato anche Alganesh Fessah, che, con la sua organizzazione Gandhi, si occupa da anni di trattare con i trafficanti di esseri umani nel Sinai e di liberare i migranti fatti schiavi. La sua testimonianza diretta su cosa c’è prima del Mediterraneo e su quanto dolore e quanti sacrifici comporti arrivarci ha reso palese l'incredibile indifferenza con cui in Europa si guarda a queste persone che muoiono alla ricerca di un futuro migliore.
    La mostra e gli interventi in aula a Strasburgo contribuiscono a far capire quanto sia indispensabile garantire  viaggi sicuri ai rifugiati, in gran parte profughi da Siria, Eritrea, Somalia aprendo corridoi umanitari.
    Si è chiesto quindi un maggior aiuto dell’Ue, rappresentata lì dalle massime autorità del Consiglio d’Europa, il segretario generale Jagland e la vice segretario Gabriella Battaini.

    Il Mediterraneo è il mare degli europei: se l'Europa vuole essere coerente con i principi che la esprimono, non può non essere accogliente verso chi fugge da guerra e instabilità.

    Tolleranza zero sulle morti nel Mediterraneo



    Il mio intervento in aula 
     MILENA SANTERINI (Italia): penso ci sia un'incomprensione in questo dibattito ed al riguardo di alcune cose che ho sentito oggi. Non dobbiamo difenderci dalle persone che arrivano sulle nostre spiagge cercando un futuro migliore. Il diritto di ciascuno di muoversi e migliorare il proprio standard di vita é inalienabile. Dobbiamo costruire una politica credibile su questo in Europa. Nel 2013 più di 40'000 persone sono sbarcate sulle coste italiane. Questo é una conseguenza delle guerre e dell'instabilitá politica che affligge alcune regioni anche in Europa. Circa 14 000 di queste persone sono Siriane e 13 000 sono eritrei. Ci sono molti somali e persone provenienti da altri paesi. Queste persone hanno il diritto di chiedere asilo ed altre misure di protezione garantite dal diritto internazionale. Dopo il tragico episodio occorso a Lampedusa il 3 ottobre 2013, l'Italia ha messo a punto un efficace sistema di pattugliamento "Mare Nostrum" e noi chiediamo all'Europa di supportarlo e rafforzarlo. Gli italiani, come gli altri europei, si vergognano del fatto che così tante persone muoiano in mare. In vista dei sei mesi di presidenza italiana dell'Unione Europea noi chiediamo al Consiglio d'Europa di aiutarci a promuovere una politica più efficace in materia di asilo e rifugiati. Perché chiediamo che ci un contributo maggiore dall' Europa? Una soluzione potrebbe essere- Ms Brasseurs l'ha menzionata- quella di un corridoio umanitario e di uffici europei per la richiesta di asilo nelle nazioni di transito: non campi, ma centri. In questo modo possiamo, almeno in una certa misura, evitare che le persone si mettano in viaggio rischiando la propria vita. Il mio ultimo punto é sull'insediamento. Gli articoli 68 e 80 del trattato dell'Unione Europea menzionano la condivisione di responsabilità fra gli stati membri. Questi principi non sono stati implementati col trattato di Dublino. Ho calcolato che almeno il 40% delle persone che arrivano in Italia vogliono continuare il loro viaggio per raggiungere altri paesi europei, per riunirsi ai loro familiari. La legge vigente sull'asilo politico prevede che quelli che acquisiscono protezione internazionale debbano rimanere nel sud Europa, abbiamo bisogno di un sistema efficace per rendere possibile ai rifugiati del Nord Africa di muoversi, a loro giudizio attraverso l'Unione Europea. Qui maggiori informazioni e video con tutto il dibattito sulle morti nel Mediterraneo al Consiglio d'Europa

    IMMIGRATI: CONFERENZA STAMPA PI SU GIORNATA MONDIALE RIFUGIATO

    Roma, 18 GIU - Domani alla Camera conferenza stampa del gruppo parlamentare Per l'Italia in occasione della giornata mondiale del Rifugiato. 
    Interverranno i deputati Milena Santerini e Gea Schirò (Pi), Michele Nicoletti e Khalid Chaouki (Pd), Adele Gambaro (gruppo Misto - Senato).
    Nell'incontro con i giornalisti sarà illustrata la situazione e le proposte politiche sugli sbarchi e sull'accoglienza dei richiedenti asilo. 
    Verrà presentata l'attività della delegazione italiana al Consiglio d'Europa sulle risoluzioni intorno agli sbarchi nel Mediterraneo. 

    (Ore 13 - Sala stampa, ingresso di Via della Missione 4).

    Giusta risposta all'attentato di Bruxelles l'apertura straordinaria del memoriale della Shoah di Milano

    (ANSA) - MILANO, 26 MAG - Ci vogliono ''iniziative concrete''per prevenire e contrastare''neorazzismo e antisemitismo nella societa', sul web e negli stadi'': cosi' Milena Santerini,deputata dei Popolari, ha motivato il suo sostegno all'apertura straordinaria del memoriale della Shoah di Milano di questa sera.
     L'attentato di Bruxelles, secondo la deputata, ''ha  dimostrato ancora una volta che l'antisemitismo e' un fenomeno preoccupante e in crescita in Europa'' e le elezioni europee in Paesi come Francia, Ungheria e Gran Bretagna hanno premiato ''partiti xenofobi che strumentalizzano la presenza di immigrati, musulmani, ebrei e minoranze come capro espiatorio per il disagio sociale
    ''Siamo vicini alle comunita' ebraiche in Europa - ha concluso -, in particolare a quella del Belgio e sosteniamo manifestazioni di solidarieta' in Italia come l'apertura  straordinaria del Memoriale''.(ANSA).

    .

    PARTECIPO ED INTERVENGO:

    MILANO

    15 Novembre 2014 h:9:00-13:00

    partecipo alla conferenza

    "LA BUONA SCUOLA ED IL COSTO STANDARD"

    Corso Monforte 35


    MILANO

    10 Novembre 2014 h:18:00

    partecipo alla presentazione del libro di Alganesh Fessah

    "OCCHI NEL DESERTO"

    Via Olivetani 3.


    CATANIA

    7 Novembre 2014 h:13:00

    intervengo al convegno nazionale Siped

    "PEDAGOGIA "MILITANTE". DIRITTI,CULTURE,TERRITORI."

    Università degli studi di Catania


    AUSCHWITZ

    1-2 Novembre 2014

    "VIAGGIO AD AUSCHWITZ CON I PARLAMENTARI."


    BRESCIA

    31 Ottobre 2014 h:17:30

    intervengo al convegno

    "LA BUONA SCUOLA. FACCIAMO CRESCERE IL PAESE."

    Comunità e Scuola Via Bollani 20, Brescia


    ROMA

    3o Ottobre 2014 h:17:30

    Democrazia Solidale organizza:

    "POVERTA': PROPOSTE PER L'INCLUSIONE"

    sala della Mercede, via della Mercede 55.


    VERONA

    27 Ottobre 2014 h:17:30-19:30.

    intervengo al convegno

    "LA DANZA DELLE RELAZIONI:DIALOGO, RECIPROCITA', LIBERTA'.

    Via San Francesco 22.



    ROMA

    24 Ottobre 2014 h:9:00.

    intervengo al convegno

    "LA SCOMPARSA DI PERSONA UNA SFIDA PER I PAESI UE

    Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno.Via Veientana 368.


    BRESCIA

    20 Ottobre 2014 h:15:00.

    intervengo al convegno

    "ACCOGLIENZA NON FA RIMA CON EMERGENZA"

    Via Trieste 17.



    MILANO

    17 Ottobre 2014 h:8:45.

    intervengo al convegno

    "UNO, NESSUNO, CENTOMILA"

    Palazzo Marino, Sala Alessi.


    ROMA

    14 Ottobre 2014 h:18:00.

    intervengo al laboratorio parlamentare

    "SCUOLA,EDUCAZIONE E CITTADINANZA ATTIVA"

    Sala delle Colonne, via Poli 19.


    MONZA

    10 Ottobre 2014 h:21

    intervengo al convegno

    "LA SFIDA DELL'EDUCAZIONE DI GENERE"

    MONZA.


    ROMA

    3 Ottobre 2014 h:9:00

    intervengo al convegno

    "DIDATTICA E PROCESSI DI APPRENDIMENTO"

    Università Lateranense, Piazza San Giovanni in Laterano 6/A ROMA.



    ROMA

    2 Ottobre 2014 h: 17:00

    intervengo al convegno

    "IMMIGRAZIONE ED INTEGRAZIONE CULTURALE NELLE SOCIETA' LOCALI "

    Via del Gesù, 72. ROMA.


    ADRO

    18 Settembre 2014 h: 21:00

    partecipo al convegno

    "LE SFIDE DEL MONDO. LE SFIDE DELLA GLOBALIZZAZIONE "

    Scuola della Madonna della Neve, Adro (BS).


    ROMA

    16 Settembre 2014 h: 10:00

    Presentazione del libro

    "ACQUA ALLE FUNI. PER UNA RINASCITA DELLA SCUOLA ITALIANA. " del prof. Dutto

    Camera dei Deputati- Sala Aldo Moro

    Palazzo Montecitorio.


    ROMA

    7 Luglio 2014 h: 17;00

    MENSA SCOLASTICA UN DIRITTO ESSENZIALE

    Camera dei Deputati- Sala della Mercede

    Via della Mercede 55.


    ROMA
    13 Maggio ore 10:00
    Nuove presenze religiose in Italia: un percorso d'integrazione.
    Camera dei Deputati, Sala Aldo Moro
    Palazzo Montecitorio.

    ROMA
    12 Maggio ore 17:00
    NUOVI ITALIANI NELLA SCUOLA INTERCULTURALE.
    Dipartimento di Scienze della Formazione, aula Claudio Volpi
    università degli studi Roma Tre, via Milazzo 11, Roma.

    ROMA
    24 Aprile ore 18:00
    1915
    INCONTRO SUL GENOCIDIO ARMENO.
    centro Russia ecumenica
    Borgo Pio 141.

    ROMA
    6 Aprile ore 16:30
    XVII congresso nazionale As. Pe. I
    EDUCAZIONE,FORMAZIONE, LAVORO.
    Questioni e prospettive
    Piazza della Repubblica 10.

    MILANO
    24 Marzo ore 10:30-12:30
    convegno
    LE COMPETENZE DI UNA GENERAZIONE INTERCULTURALE. I DICIOTTENNI E LA CITTADINANZA.
    Cripta dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Cattolica del Sacro Cuore, largo Gemelli 1.

    ROMA
    4 Marzo ore 15:00
    convegno
    GIUSTI DELL'UMANITA' MEMORIA DEL BENE E PREVENZIONE DEI GENOCIDI.
    Camera dei Deputati-Sala del Mappamondo, Palazzo Montecitorio piazza Montecitorio.

    ROMA
    25 Febbraio ore 9,00
    lezione alla Scuola Nazionale dell'Amministrazione
    IMMIGRATI IN ITALIA.INSERIMENTO SCOLASTICO E SECONDE GENERAZIONI.
    Sede della alla Scuola Nazionale dell'Amministrazione, via dei Robilant 11

    MILANO
    20 Febbraio 2014 alle 18:30
    Intervento alla presentazione del libro:
    SGRETOLAMENTO, VOCI SENZA FILTRO
    di Antonio Ferrari
    Libreria Jakabook, via Frua 11 ingresso via delle Stelline.

    MILANO
    10 Febbraio 2014 dalle 9:00 alle 17:00
    Intervento all'evento organizzato dal Telefono Azzurro
    SAFER IS BETTER: GENERAZIONI CONNESSE PER UN WEB A MISURA DI BAMBINI ED ADOLESCENTI
    Sala Montanelli- RCS Media Group, Via Solferino 26/a.

    ROMA
    24 Gennaio 2014 dalle 9:30-13:00
    Organizzo col gruppo "Per l'Italia" il convengo
    DIPLOMARSI CON SUCCESSO A 18 ANNI.
    Camera dei Deputati- Sala del Mappamondo. Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio 1.

    ROMA
    18 Gennaio 2014 dalle 10:00-13:00
    Intervento all'evento organizzato da FARE per fermare il declino
    CON GLI INSEGNANTI PER FARE SCUOLA
    Conference center- Sala da Feltre- Via Benedetto Musolino 7.

    ROMA
    2 Dicembre 2014 dalle 15:00-19:00
    organizzo con la SIPED il seminario di studi
    LA LEGGE 4/2013 E LE PROFESSIONI DI EDUCATORE E PEDAGOGISTA NEL QUADRO DELLE NORMATIVE EUROPEE, NAZIONALI E REGIONALI.
    PROPOSTE PER UN'AZIONE PARLAMENTARE.
    Camera dei Deputati, sala del Refettorio, via del Seminario 6.

    ROMA
    2 Dicembre 2014
    intervento alla tavola rotonda
    LA PARITA' SCOLASTICA L'ETERNA INCOMPIUTA FRA DISCRIMINAZIONE ED INGIUSTIZIA
    all’interno di un Convegno sulle “Indicazioni nazionali per il curricolo”,il “Regolamento sul sistema di valutazione”,le nuove “Tecnologie didattiche digitali”, il Programma europeo “Erasmus+” “Medicina preventiva a scuola”il “Contratto collettivo Agidae” promosso dalla FIDAE
    presso l’Aula Magna dell’Università “Augustinianum”,
    Via Paolo VI, n. 25(a ridosso del Colonnato di San Pietro).


    ROMA
    30 Ottobre 2013 ore 17,00
    intervento alla presentazione delle conclusione della Quarantasettesima settimana Sociale dei Cattolici Italiani.
    LA FAMIGLIA ,SPERANZA E FUTURO PER LA SOCIETA' ITALIANA
    Camera dei Deputati, Sala della Regina
    Via della Mercede 55.

    ROMA
    15 Luglio 2013 ore 17,00
    Intervento alla presentazione del libro di Maria Cinque
    IN MERITO AL TALENTO
    Camera dei Deputati, Sala della Mercede
    Via della Mercede 55.

    MILANO
    1 Luglio 2013 ore 18:30
    Intervento alla presentazione del libro di Pacem Kawonga
    UN DOMANI PER I MIEI BAMBINI
    Centro culturale San Fedele
    Piazza San Fedele, 4.


    MILANO
    2 Giugno 2013 ore 20:30
    Intervento alla presentazione del libro di Claudio Vercelli
    NEGAZIONISMO, STORIA DI UNA MENZOGNA
    Memoriale della Shoah
    Piazza Edmond Safra, 1.

    MILANO
    12 Maggio 2013
    Intervento all'evento della Comunità di Sant'Egidio
    TUTTI ITALIANI, VERSO UNA NUOVA LEGGE SULLA CITTADINANZA
    Teatro alle Colonne

    MILANO
    11 Maggio 2013
    Intervento presso Comune di Milano convegno nazionale
    LA CITTÀ SI PRENDE CURA DEI SUOI BAMBINI
    Piccolo Teatro Strehler

    ROMA
    6 Maggio 2013
    Presentazione della proposta di legge sulla cittadinanza
    MARAZZITI-SANTERINI
    Camera dei Deputati

    GALLARATE (VARESE)
    8 aprile 2013 h 14:30
    Istituto Aloisianum - V.S. Luigi Gonzaga 8
    Ciclo di conferenze organizzate da
    Ufficio Scolastico per la Lombardia Varese
    Fondazione Card.Poupard
    Intervento di Milena Santerini su
    "COMPETENZE DEL CITTADINO"

    ROMA

    14 marzo 2013

    Presentazione del Rapporto UNDP 2013

    “THE RISE OF THE SOUTH: HUMAN PROGRESS IN A DIVERSE WORLD”

    Camera dei Deputati


    MILANO

    8 marzo 2013

    Casa della cultura Via Borgognona 3 Milano

    Intervengono Milena Santerini, Emilia De Biasi, Sara Valgimigli, Lucia Castellano

    LA POLIS DELLE DONNE



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